

Fra Sergio Catalano è nato a Palermo nel 1972. Architetto…
Un dettaglio teologico
Cingersi i fianchi, legarsi la vita, azioni non semplicemente voluttuose o necessarie. Nella Bibbia, esse indicano un dettaglio teologico. Il cingere e la cintura sono figure del possedere e del possedersi, del contenere e del contenersi, della prontezza vitale come dell’autorità virtuosa. La Sacra Scrittura fa comparire una cintura come primo indumento della storia umana (Gn 3,7), mettendola subito a schermo dei progenitori. La scena pasquale dell’esodo, cuore della rivelazione, comanda di consumare l’ultimo pasto prima della liberazione con i fianchi cinti (Es 12,11). A sostegno della sua missione Geremia il profeta riceve un comando: tu cingiti i fianchi (Ger 1,17) … asseconda con prontezza l’irruzione del nuovo che cambia la vita. Anche Giobbe è invitato a cingersi i fianchi come un prode (Gb 40,7) prima di dialogare con l’Onnipotente. Il comando riecheggia anche all’altro capo della Bibbia nell’ordine che l’angelo impartisce a Pietro, appena liberato dalle catene che lo tengono prigioniero, chiamandolo a una specie di esodo nuovo e personale: mettiti la cintura e legati i sandali (At 12,8). Infine sarà san Paolo a usare quest’immagine per inneggiare al combattimento spirituale per la stabilità della propria fede: state ben fermi, cinti i fianchi con la verità (Ef 6,14).
Maso di Banco, Consegna della cintura della Vergine Maria all’apostolo Tommaso, 1337. Filippo Lippi, Madonna della Cintola, 1455–65. Palma il Vecchio, Assunzione della Vergine e consegna della cintura, 1513. Benozzo Gozzoli, Madonna della Cintola, 1450-52.
Nella Scrittura la cintura è un dettaglio teologico della storia della salvezza, la eleva a oggetto in grado di materializzare la prontezza umana e il suo riscatto spirituale; un collegamento da Abramo a Gesù tramite l’accettazione nel fiat di Maria. La cintura, allora, è un accessorio che parla di una condizione dello spirito, di una grazia e di una salvezza tanto attesa. Essa è il simbolo di un legame salvifico indispensabile per la nostra felicità. La cintura di Maria ci rammenta, così, la promessa di Cristo e nel contempo ci ricorda che non siamo soli.
Ave, Regina dei cieli, ave, Signora degli Angeli; salve, o radice, salve, o porta da cui sorse la luce per il mondo. Gioisci, vergine gloriosa, splendida sopra tutti; salve, o sommamente degna, e supplica Cristo per noi.

Fra Sergio Catalano è nato a Palermo nel 1972. Architetto di professione; è frate dal 2001 e presbitero dal 2007. Ha studiato Filosofia e Teologia a Napoli e a Bologna presso i rispettivi Studium domenicani. Si è formato presso l’Institut Catholique de Paris in Arte e Teologia ottenendo nel 2010 la Licence en Théologie des Arts (Master 1° livello). Vive il suo ministero nella predicazione itinerante, tenendo ritiri, catechesi e momenti di preghiere. Insieme a un gruppo di colleghi architetti, esercita la sua professione. Insegna Teologia Dogmatica alla LUMSA (Libera Università Maria Santissima Assunta) di Palermo.