

Fra Sergio Catalano è nato a Palermo nel 1972. Architetto…
Una impressionante somiglianza
Il Signore parlò a Mosè e gli disse: “Vedi, ho chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda. L’ho riempito dello spirito di Dio, perché abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, per concepire progetti e realizzarli in oro, argento e rame, per intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di lavoro. Ed ecco gli ho dato per compagno Ooliab, figlio di Achisamach, della tribù di Dan. Inoltre nel cuore di ogni artista ho infuso saggezza, perché possano eseguire quanto ti ho comandato”. (Esodo 31,1-6)
Nella Sacra Scrittura, la creazione artistica è un atto mosso dall’azione dello Spirito Santo che trasforma l’opera d’arte e l’artista in una sorta di sacramento del divino.
In pieno medioevo, san Tommaso d’Aquino, riprendendo Aristotele, definì l’arte come “recta ratio factibilium” (la giusta ragione delle cose da fare); un’abilità pratica riflesso dell’intelligenza la quale si traduce in realizzazioni che procurano diletto.
Tenute insieme le due prospettive – soprattutto quando le opere sono legate al culto -, a muovere l’abilità umana è l’ispirazione divina, la quale sostiene l’esecuzione dell’opera secondo la recta ratio.
Sembra proprio che il nostro Girolamo Bagnasco sia stato uno di questi artisti mossi dallo Spirito santo. Sensibile ideatore, raffinato progettista, abile scultore, egli si cimenterà in diverse opere destinate al culto che destano ancora oggi stupore e devozione. A darne conferma è una impressionante somiglianza.
Nel 1946, a Bologna, ricercatori e docenti universitari effettuarono alcuni esami radiografici alle reliquie del corpo di San Domenico, cui fecero seguito alcune ricostruzioni. Venne, in particolare, riprodotto il “vero volto” dal cranio riesumato.
Girolamo Bagnasco, Testa di San Domenico, particolare della scultura lignea, Palermo, 1835. Fabio Frassetto – Carlo Pini, Ricostruzione scientifica del volto di San Domenico dal cranio riesumato , Bologna, 1946.
La somiglianza con la nostra opera è impressionante. Poco più di cento anni prima, Girolamo Bagnasco aveva scolpito il volto della statua di San Domenico in Palermo tracciandone una silhouette di fatto identica. Che sia una conferma delle parole della Scrittura in accordo con la trattazione tommasiana?
O luce della Chiesa,
dottore di verità,
rosa di pazienza,
avorio di castità,
Tu gratuitamente hai effuso
l’acqua della sapienza:
o predicatore della grazia,
ricongiungi anche noi
tra i beati del cielo. Amen

Fra Sergio Catalano è nato a Palermo nel 1972. Architetto di professione; è frate dal 2001 e presbitero dal 2007. Ha studiato Filosofia e Teologia a Napoli e a Bologna presso i rispettivi Studium domenicani. Si è formato presso l’Institut Catholique de Paris in Arte e Teologia ottenendo nel 2010 la Licence en Théologie des Arts (Master 1° livello). Vive il suo ministero nella predicazione itinerante, tenendo ritiri, catechesi e momenti di preghiere. Insieme a un gruppo di colleghi architetti, esercita la sua professione. Insegna Teologia Dogmatica alla LUMSA (Libera Università Maria Santissima Assunta) di Palermo.